la libertà non ha appartenenza, è conoscenza, è rispetto per gli altri e per sé

"Chi riceve di più, riceve per conto di altri; non è né più grande, né migliore di un altro: ha solo maggiori responsabilità. Deve servire di più. Vivere per servire"
(Hélder Câmara - Arcivescovo della Chiesa cattolica)

martedì 6 gennaio 2015

PRESCRIZIONE DEI REATI, non è evento naturale ineludibile


Mar 06.01.2015 -

---Mi piacerebbe che un giorno qualche giurista spiegasse a noi tutti come la PRESCRIZIONE non sia qualcosa di ineludibile, al pari di una malattia virale, di un terremoto, ma debba invece essere la scelta dell'ordinamento giuridico di non perseguire più REATI CHE, per la loro natura e per il lungo lasso di tempo trascorso da che sono stati commessi, NON SUSCITANO PIÙ' INTERESSE PUNITIVO NELLA SOCIETÀ'.

---L'esatto contrario di quanto accade oggi da noi, con la prescrizione maldestramente (o furbescamente) prevista per temi caldissimi, e rispetto ai quali la Società risulta molto sensibile ancora, e particolarmente esposta e colpita, tanto da provocare indignazione nei Cittadini.

---Una normativa equilibrata, equa, sulla prescrizione, andrebbe ad essere applicata solo a fatti percepiti ormai, dalla collettività e dalle parti offese dal reato, come lontani e privi di interesse.

---Vorrei insomma che qualcuno iniziasse a parlare della ratio, della logica giuridica e sociale che presiede all' "Istituto della Prescrizione", per smontarne alla radice l'assurdo uso che l'attuale ordinamento italiano ne fa, ghiotta e pretesa opportunità per il reo di sottrarsi alla punizione, lasciando gli onesti nello sconforto dell'impotenza, come appunto si rimane di fronte ad un terremoto.

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