la libertà non ha appartenenza, è conoscenza, è rispetto per gli altri e per sé

"Chi riceve di più, riceve per conto di altri; non è né più grande, né migliore di un altro: ha solo maggiori responsabilità. Deve servire di più. Vivere per servire"
(Hélder Câmara - Arcivescovo della Chiesa cattolica)

lunedì 18 gennaio 2010

L'italozombie (fieri della propria ignoranza)


Grafico sui risultati delle proprie azioni, valutate in base agli effetti rispetto a sé stessi (asse delle x), e rispetto agli altri (asse delle y).

Lun. 18.01.2010 - Dal Blog di Beppe Grillo (17.01.2010).

" Gli italiani, esclusi come sempre i presenti per non far torto a nessuno, sono zombie di seconda generazione. Una involuzione della specie. Gli zombie di prima generazione, quelli descritti da Romero nella: "Notte dei morti viventi", avevano un obiettivo comune: divorare gli umani per sopravvivere. Erano lenti nei movimenti, con espressioni vacue, suoni gutturali. Dei bamboccioni d'altri tempi. Gli italozombie applicano alla lettera la terza legge fondamentale della stupidità umana [vedasi grafico in apertura del post - ndr] di Carlo M. Cipolla, professore Emerito di storia Economica a Berkeley: xxx

xxx "Una persona stupida è chi causa un danno ad un altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita". Gli italozombie hanno migliaia di obiettivi personali, ognuno dei quali danneggia gli altri e sé stesso. La somma di questi obiettivi rappresenta la società degli italozombie nel suo complesso.
L'italozombie è accomunato allo zombie tradizionale da una apparente incapacità di intendere e di volere. In realtà è vittima della legge transitiva dell'imbecille propagata da giornali e televisioni. Quando prende una decisione sbagliata la sostiene a costo di sembrare imbecille, fino a diventarlo realmente. Un numero consistente di italozombie rimbecilliti scatena l'invidia di coloro che vogliono emularli. Vige, in questo caso, un'altra legge, quella dell'aggregazione preferenziale per la quale più è alto il numero degli imbecilli, più se ne aggiungeranno.
Un italozombie diventa aggressivo con chiunque tenti di spiegargli che ha un comportamento da italozombie. In questi casi alza il tono della voce e ricopre di insulti chi ha davanti, L'italozombie non vuole essere contraddetto, né scoprire la sua vera natura. Il suo comportamento quotidiano è mediadiretto, non ha idee o opinioni, ma profonde convinzioni dovute a Minzolini, Vespa, Belpietro, Giordano, Scalfari, Riotta, Battista. Opinioni di cui però non conosce le origini, nè del resto gli interessa. Inoltre ha una memoria temporanea di pochi giorni e non riesce a fare associazioni. L'italozombie è un predatore sociale, appartiene alla categoria dei furbi che fottono i fessi. E' un piccolo Attila, dove passa lui non cresce più la solidarietà e non si sviluppa la conoscenza e non cresce più l'erba. L'italozombie è camaleontico, si mimetizza tra gli italiani non ancora infetti, è il vicino di casa, il familiare, il collega d'ufficio. Il prete che benedice un casello autostradale tra gli applausi della folla. Le azioni di un italozombie non sono quasi mai plateali, sempre però antisociali, dalla fattura non rilasciata, alla discarica in un fiume, al parcheggio dell'auto su uno scivolo per portatori di handicap. L'italozombie vota da sempre per i partiti che più lo rassicurano di poter continuare a fare i cazzi suoi. L'italozombie è la metastasi del Paese e la libera informazione è la cura. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure. " xxx

1 commento:

Anonimo ha detto...

Apparentemente divertente questo articolo è in realtà molto triste:gli italiani sono allora condannati ad essere zombie per sempre,a causa della loro storia e per l'influenza dei bombardamenti?Purtroppo credo che aver per anni coltivato una istruzione mediatica basata sul valore del denaro a questo abbia portato.La domanda è: e ora? Chicca