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(Hélder Câmara - Arcivescovo della Chiesa cattolica)

venerdì 6 giugno 2008

L'Informazione vista attraverso il "Caso Calabria" (Trasformato in "Caso De Magistris")


La notizia è del 05.06.2008: la Procura di Salerno chiede l'archiviazione delle numerose denunce contro il magistrato Luigi De Magistris ed afferma che «a causa delle sue inchieste ha subìto costantemente pressioni, interferenze e iniziative volte a determinarne il definitivo allontanamento dalla sede di Catanzaro e l' esautorazione dei poteri inquirenti»

E' UNA NOTIZIA BOMBA!! SI O NO?!!

Faccio una ricerca on line sul sito de "La Repubblica" e del "Corriere della Sera".
Curioso, entrambi hanno riportato la notizia alla pagina 23 del 05.06.2008, l'articolo di Repubblica è veramente scarno (Sezione: CRONACA):xxx


.\.Pm De Magistris chiesta archiviazione

Repubblica — 05 giugno 2008 pagina 23 sezione: CRONACA
CATANZARO - La Procura della Repubblica di Salerno ha chiesto l' archiviazione per le accuse nei confronti di Luigi De Magistris, sostenendo l' insussistenza di illegittimità sostanziali o procedurali penalmente rilevanti o condotte abusive addebitabili nell' esercizio delle funzioni giudiziarie del pm di Catanzaro. Nei confronti di De Magistris si ipotizzavano i reati di calunnia, abuso d' ufficio e rivelazione del segreto d' ufficio relativi alle inchieste Poseidone, Why Not e Toghe Lucane. .\.

Decisamente più curato il pezzo del Corriere (ma sempre a pag. 23!!):
.\.Toghe lucane Denunciato per calunnia e rivelazione di segreto. La Procura di Salerno: su di lui interferenze dai vertici
Accuse a de Magistris. I pm chiedono l' archiviazione

DAL NOSTRO INVIATO SALERNO - Il pm di Catanzaro, Luigi de Magistris, «a causa delle sue inchieste ha subìto costantemente pressioni, interferenze e iniziative volte a determinarne il definitivo allontanamento dalla sede di Catanzaro e l' esautorazione dei poteri inquirenti». È un provvedimento bomba quello con cui i pm di Salerno, Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani, chiedono l' archiviazione per de Magistris, i giornalisti e gli investigatori denunciati da quei vertici della magistratura di Calabria e di Basilicata a loro volta indagati da de Magistris (con le inchieste «Poseidone» e «Why Not», che gli sono state tolte, e con «Toghe Lucane», che sta portando a termine). I pm salernitani escludono che de Magistris e i suoi presunti «complici» siano colpevoli di abuso d' ufficio, calunnia e rivelazione di segreto d' ufficio. Anzi, sottolineano «la correttezza formale e sostanziale dell' azione inquirente» del pm di Catanzaro, che «ha subìto una serie di interventi concertati» - dagli stessi magistrati sui quali indagava e tra costoro e uomini politici, funzionari ministeriali e persino membri del Csm - «a causa dell' intensità e incisività delle sue indagini». Com' è noto, il Csm vorrebbe trasferire de Magistris e non fargli fare più il pm. Ma adesso sarà un po' più difficile. Si dovrebbero ignorare le mille pagine dei magistrati salernitani. In cui si narrano molte cose incredibili. Per dirne una, il presidente della prima commissione del Csm, Antonio Patrono, parla a lungo con il viceprocuratore di Potenza, Felicia Genovese, indagata a Catanzaro, e la tranquillizza quando lei «ne sollecita l' interessamento, insieme con altri componenti del Csm, tra cui il dottor Ferri e il dottor Giulio Romano, della sua stessa corrente, componente della sezione disciplinare del Csm e relatore della sentenza emessa nei confronti di de Magistris». La verità, dicono i pm Nuzzi e Verasani, è che de Magistris, a Catanzaro, «ha operato in un contesto giudiziario connotato da un' allarmante commistione di ruoli e fortemente condizionato dal perseguimento di interessi extragiurisdizionali, anche di illecita natura». Affari, insomma. E coperture giudiziarie. Il tutto, da custodire nel silenzio, mica da mettere in piazza con avvisi di garanzia e decreti di perquisizione. Ecco spiegate, dunque, la raffica di denunce agli organi disciplinari, la raffica di interrogazioni parlamentari e la raffica di ispezioni ministeriali contro de Magistris: un crescendo in progressione geometrica, tre anni di ininterrotte radiografie. Lo scopo di questa «pressante attività di interferenza nelle indagini» (che intanto ha centrato l' obiettivo, perché Poseidone e Why Not sono state demolite scientificamente) era quello di «determinare il definitivo allontanamento di de Magistris dalla sede di Catanzaro e l' esautorazione dei poteri inquirenti». Più grave di questo disegno ci sarebbe solo il golpe di un manipolo di colonnelli. E tuttavia, queste «denunce infondate, strumentali e gravi» contro il pm che si era permesso di indagare sui miliardi di fondi pubblici Ue, su magistrati e militari, segretari di partito e parlamentari, e persino su un ministro della Giustizia e un presidente del Consiglio, sono state le stesse denunce alla base del solerte lavoro che ha portato gli ispettori ministeriali Arcibaldo Miller e Gianfranco Mantelli (indagato anch' egli a Salerno) a chiedere il trasferimento di de Magistris e il Csm a condannarlo. E sono le stesse denunce che hanno permesso, e tutt' ora permettono, a una procura piena di magistrati indagati come quella di Matera (dal capo Giuseppe Chieco, ai pm Annunziata Cazzetta, Valeria Farina Valaori, Paola Morelli, al gip Angelo Onorati) di inventarsi l' originale reato di «associazione a delinquere finalizzato alla diffamazione a mezzo stampa» per indagare sul pm di Catanzaro e metterne sotto controllo telefoni e ogni mossa investigativa. E sempre grazie a quelle denunce il procuratore generale di Potenza, Vincenzo Tufano, rivela, lui sì «e a mezzo stampa» - sostengono i pm di Salerno - quei segreti d' ufficio che si volevano spifferati da de Magistris e presunti «complici». In tutto questo periodo, scrivono i pm di Salerno, il tiro al bersaglio degli altri indagati eccellenti - il gip di Catanzaro, Adalgisa Rinardo, il procuratore aggiunto Salvatore Murone, il senatore Giancarlo Pittelli, l' ex senatore ed ex membro del Csm, nonché sindaco di Matera, Nicola Buccico, l' imprenditore Antonio Saladino, l' ex procuratore reggente Dolcino Favi e l' ex governatore di Calabria, Giuseppe Chiaravalloti - non si è mai fermato, né è mai stato ostacolato da alcuna autorità che ne avesse il potere. Del resto, Chiaravalloti, in quella conversazione telefonica ormai nota come «la profezia di Chiaravalloti» lo aveva detto: «De Magistris passerà gli anni suoi a difendersi». Ma il profeta si è fermato a Salerno. Dove la storia è appena cominciata. * * * La vicenda Le accuse Il pm Luigi de Magistris viene indagato per calunnia, abuso di ufficio e violazione del segreto istruttorio. Ad accusarlo, alcuni magistrati coinvolti nelle inchieste «Toghe lucane», «Poseidone» e «Why not» L' archiviazione I pm di Salerno hanno chiesto l' archiviazione per de Magistris e per i giornalisti Carlo Vulpio (Corriere della sera), Gian Loreto Carbone (Chi l' ha visto), Nicola Piccenna, Nino Grilli e Manuele Grilli, rispettivamente redattore, direttore ed editore del settimanale Il resto, ai quali era stato contestato, in concorso con il capitano Pasquale Zacheo, l' associazione per delinquere finalizzata alla diffamazione Le indagini del pm «Poseidone»: de Magistris indaga su 250 milioni Ue finiti nelle tasche di politici. Il gip chiede l' archiviazione per Giancarlo Pitelli (Fi), Lorenzo Cesa (Udc)e il generale Walter Cretella «Why not»: parte da assunzioni a figli di politici. Indagati anche l' ex premier Romano Prodi e l' allora ministro Clemente Mastella, poi prosciolto. Prosegue il filone sul comitato d' affari locale «Toghe Lucane»: viene ipotizzato un comitato d' affari per condizionare nomine pubbliche

Vulpio Carlo.\.xxx

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